Antonella Celano e Nicoletta al Senato

su LIBERO NEWS

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. albion
     
    .

    User deleted


    SANITA': LA DENUNCIA, NEL LAZIO FARMACI 'A SINGHIOZZO' PER MALATI ARTRITE REUMATOIDE



    Roma, 4 dic
    . - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Terapie dimezzate o addirittura sospese, con danni alla salute irreversibili. E' la drammatica situazione di 700 malati laziali alle prese con l'artrite reumatoide e con la sforbiciata alle costose cure biologiche decise da alcune direzioni generali di ospedali capitolini. A sollevare la questione e' Antonella Celano, presidente dell'Associazione nazionale malati di artrite reumatoide (Anmar), oggi a Roma nel corso di un incontro al Senato proprio sul tema delle malattie reumatiche.

    Al suo fianco Nicoletta Carcaterra, una delle pazienti che "dal mese di luglio" ha visto dimezzate le dosi di farmaci distribuite dall'ospedale Sant'Eugenio. "Sto molto peggio - afferma arrabbiatissima Nicoletta - tant'e' che, per farmi sentire, ho creato anche un gruppo su facebook dall'evocativo titolo 'Curati a meta''. Ai malati del Sant'Eugenio, San Camillo e Villa Betania che hanno chiesto spiegazioni alla Regione "il call center del governatore Marrazzo - denuncia Celano - ha spiegato che stanno valutando come funzionano queste terapie distribuite in questo modo. Ma e' una risposta vergognosa, le sperimentazioni non si improvvisano certo in questo modo", afferma raccogliendo il plauso degli esperti presenti all'incontro. Diversa la risposta ottenuta dalla presidente dell'Anmar ricevuta dal subcommissario Mario Morlacco.

    "Non aveva nessun obbligo di starci a sentire - afferma Celano - ma ci ha ricevuto spiegandoci che la situazione e' il risultato di una gestione del budget non lungimirante da parte delle singole direzioni sanitarie coinvolte nella vicenda". Il risultato e' "drammatico - spiegano all'unisono Celano e Carcaterra - La situazione precipita in un batter d'occhio, pensate ai diabetici che vengono privati da un giorno all'altro dell'insulina. All'improvviso non riesci piu' ad infilarti le scarpe, ad aprire una porta o a girare una chiave in una toppa. E si tratta di danni irreversibili, di regressioni che, una volta sopraggiunte, non ci abbandonano piu'".

    http://www.libero-news.it/adnkronos/view/12184
     
    Top
    .
  2. albion
     
    .

    User deleted


    questo è il testo dell'intervista rilasciata al IL GIORNALE dal Sen. Cursi in merito a quell'incontro :

    IL GIORNALE

    Cursi «In alcuni ospedali ridotte le medicine ai pazienti con patologie reumatiche»
    di Giuseppe Taccini


    Senatore Cursi, molti pazienti affetti da gravi patologie reumatiche denunciano l'interruzione di cure per colpa della Regione.
    «È una situazione gravissima. Da qualche mese in alcuni ospedali romani, come il S. Camillo o il S. Eugenio, che trattano la maggior parte dei pazienti colpiti da artrite reumatoide e altre gravi spondiloartropatie, vengono erogate ai cittadini dosi ridotte di medicinali rispetto a quelle stabilite dai protocolli scientifici. Credo che questo sia dovuto a esigenze di cassa dei direttori delle Asl che cercano di risparmiare sull'unica cosa su cui davvero non si dovrebbe economizzare».
    Secondo lei non si deve tagliare la spesa farmaceutica?«Non dico questo, ma la cura alla persona non può essere subordinata a considerazioni di natura economica quando c'è di mezzo la vita. Dirò di più. Curare in tempo un malato di artrite reumatoide vuol dire, assicurare un consistente futuro risparmio al servizio sanitario regionale».
    Quindi tempestività e giuste cure coincidono con qualità della vita del paziente ed economicità per le casse della sanità?
    «Proprio così. Recenti studi dimostrano che il corretto approccio alla patologia nei primi 6 mesi dall'insorgenza rende di fatto quasi nulli gli effetti collaterali causati dalla malattia. Dimostrano però che questo avviene solo nel 6% dei casi, mentre più del 41% dei casi viene riscontrato a ben 10 anni dall'inizio della malattia».
    Con gravi conseguenze prima per la salute delle persone e poi per l'impatto economico della patologia.
    «Il costo sanitario diretto a carico della collettività aumenta di quattro volte tra il primo stadio della malattia e quello più avanzato. A questo si devono aggiungere i costi indiretti, l'assistenza dei famigliari del malato e i costi previdenziali per l'invalidità».
    Cosa si può fare per contenere i costi?
    «Sarebbe necessaria una corsia preferenziale tra medico di famiglia e specialista reumatologo per evitare che passino mesi tra la prescrizione del medico di medicina generale e la visita con lo specialista, che può essere davvero provvidenziale. Il sistema Recup regionale potrebbe prevedere una clausola d'urgenza per il ricorso a visite specialistiche con il reumatologo».
    Secondo lei c'è una sottovalutazione di queste patologie?
    «Penso di sì. Un recente sondaggio rivela che il 93% dei cittadini considera più invalidante la sclerosi multipla rispetto all'artrite reumatoide, che invece può esserlo di più. Da questo è facile pensare che anche l'attenzione delle istituzioni può essere non adeguata a una malattia così aggressiva».
    Il ruolo della Regione va rivisto?«Sì e in fretta. Se si cercano economie, ed è giusto farle, si pensi a riorganizzare la rete assistenziale sanitaria attraverso opportune valutazioni costi-benefici che produrrebbero ben altri risultati».



    E sempre in merito all'incontro in Senato ha pubblicato un art. anche questo quotidiano abruzzese PRIMA DI NOI :

    Malattie reumatiche: colpiti 5 mln di italiani, 4 mld di spesa



    ROMA. Dolore, movimenti difficili, vita quotidiana in salita. Ma anche enormi costi sociali.


    Le malattie reumatiche sono una piaga sottovalutata, ma che incide pesantemente sui costi dell'assistenza socio-sanitaria e rappresenta una seria minaccia per l'economia complessiva del
    Paese: in totale la spesa per le malattie reumatiche croniche in Italia supera i 4 miliardi di euro l'anno, di cui quasi la metà - 1 miliardo 739 milioni - sono rappresentati dalla perdita di produttività per circa 287mila lavoratori malati.
    Lo rivela una ricerca compiuta dall'Osservatorio Sanità e Salute - presentata oggi in occasione del Convegno "Malattie Reumatiche: disabilità, impatto sul lavoro e costi sociali", con il Patrocinio del Senato della Repubblica - che ha esplorato, in maniera scientifica, i database dell'Istat, del Ministero della Salute, dell'Aifa e dell'Inps per analizzare l'impatto sociale ed economico delle principali patologie reumatiche.
    Oltre 5 milioni di persone in Italia soffrono di malattie reumatiche.
    Di queste, 734.000 sono colpite dalle forme croniche: artrite reumatoide e spondiloartropatie.
    Le persone che ne sono affette spesso sono costrette ad abbandonare il lavoro e a dover affrontare disagi nella vita di relazione, con una sensibile riduzione della qualità della vita.
    La ricerca, curata da Alessandro Ridolfi, docente di economia aziendale presso l'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, ha quantificato i costi di queste patologie: quelli diretti, quali quelli sostenuti per visite specialistiche, esami radiologici e di laboratorio, ricoveri, farmaci, ecc., e quelli indiretti, intesi come il "costo sociale" sopportato dal sistema previdenziale a causa della perdita di giornate lavoro dei malati.
    L'Artrite Reumatoide colpisce in prevalenza le persone con età compresa tra 30 e 50 anni e soprattutto le donne, che rappresentano circa il 75% del totale dei malati.
    Ogni anno questa malattia e' responsabile di oltre 13 milioni di giornate di assenza dal lavoro. I costi diretti per l'artrite reumatoide ammontano a circa 1 miliardo 400 milioni l'anno mentre i costi indiretti riconducibili alla perdita di produttività sono pari a 981 milioni di euro: in media, ogni malato perde 92 giornate di lavoro all'anno.
    Mentre le spondiloartropatie sono un gruppo di malattie reumatiche croniche di tipo infiammatorio che colpiscono in prevalenza in età giovanile e che sono responsabili di oltre 10 milioni di giornate di assenza dal lavoro.
    I costi diretti per le spondiloartropatie ammontano a circa 950 milioni l'anno; quelli indiretti riconducibili alla perdita di produttività sono pari a 758 milioni di euro, con 67 giornate perse all'anno.
    Ma più aumenta il grado di severità della malattia, maggiori sono i costi per la collettività: basti pensare che nel 10% dei pazienti che soffrono di artrite reumatoide compare dopo due anni di malattia uno stato di invalidità permanente, che dopo dieci anni riguarda ben la metà dei malati.
    E anche i costi riconducibili alla perdita di produttività lavorativa, si legge nel rapporto, aumentano in misura esponenziale con l'aggravarsi della malattia, rispetto ai costi diretti, con un evidente e crescente impatto sull'economia nazionale.
    L'instaurazione di una terapia precoce, spiegano gli esperti, permette una significativa riduzione dei costi diretti e indiretti associati a queste malattie.
    Con una rapida e corretta impostazione terapeutica, ottenuta attraverso una diagnosi precoce della malattia nei primi 3-6 mesi, ed una rigorosa valutazione della risposta alle terapie più del 50%dei malati potrebbero raggiungere una remissione stabile della patologia, oggi, grazie anche all'impiego dei farmaci biologici.

    05/12/2008 8.23
     
    Top
    .
1 replies since 5/12/2008, 10:01   286 views
  Share  
.